Cronaca

Sant'Angelo a Fasanella e il guerriero scolpito nella roccia: la storia di Antece

A circa 4 km dal centro abitato e sulla cima di Costa Palomba, un tempo sede di un antico castrum dei Lucani, è possibile ammirare una figura a grandezza naturale intagliata nella roccia e risalente al IV secolo a.C

Antece (foto dal web)

Non molti conoscono la sagoma del guerriero che fu scolpita nella roccia circa 2500 anni fa, nei pressi delle alture di Sant’Angelo a Fasanella, nella nostra provincia. A circa 4 km dal centro abitato e sulla cima di Costa Palomba, un tempo sede di un antico castrum dei Lucani, è possibile ammirare una figura a grandezza naturale intagliata nella roccia e risalente al IV secolo a.C: il guerriero vestito con un chitone e armato di scudo e scure. Si narra che sia la rappresentazione di un dio o di un eroe. Conosciuto con il nome “Antece“ (che in dialetto cilentano significa antico), il guerriero lascia senza fiato quanti hanno la fortuna di vederlo.

Antece, infatti, era la divinità pagana degli Alburni: i Lucani adoravano la statua ed erano soliti chiedere grazie e prodigi. Non rari, erano sacrifici di animali. Intatto, il profilo del guerriero che proteggeva la comunità del posto. Simbolo votivo per i pellegrini dell’epoca, Antece, dunque, si trovava al centro di un sistema di fortificazioni. Fascino e mistero, aleggiano ad oggi attorno al guerriero di pietra, che non può che lasciare incantati grandi e piccini. Tra le altre curiosità di Sant’Angelo a Fasanella, la torre quadrata dell’impianto fortificato del Castello ed accanto ad esso, la chiesa madre di Santa Maria Maggiore. Tra le opere lì custodite, le statue lignee di San Michele Arcangelo e dell’Assunta. E ancora, a pochi chilometri dal centro abitato, vi sono le affascinanti sorgenti Auso, la grotta di San Michele Arcangelo e quelle di Fra Gentile e Grava del Fumo: un territorio tutto da scoprire, insomma, a due passi da casa.


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