Cronaca

Nocera Inferiore, guerra tra bande: condannato il giovane napoletano armato di pistola

Ciro Rosario Terracciano è stato condannato a 3 anni in primo grado per il possesso di una pistola clandestina, con colpo in canna. Fu arrestato la mattina del 6 settembre, due giorni dopo i primi agguati di fuoco tra Piedimonte e il centro storico

Fu arrestato all’interno del circolo di Corso Vittorio Emanuele, lo scorso 6 settembre, dalla squadra anticrimine della polizia. Nella cintura dei pantaloni aveva una pistola calibro 9 con sei proiettili. Due giorni fa la condanna a 3 anni di reclusione in primo grado. Lui è il 24enne napoletano, Ciro Rosario Terracciano, nato a San Giovanni a Teduccio e considerato dall’Antimafia "l’aiuto" giunto dal napoletano per i fratelli Michele e Luigi Cuomo nel periodo di maggiore tensione tra elementi di bande criminali. La sua presenza a Nocera, per il pm Vincenzo Senatore, serviva da monito per quanto era avvenuto nei due giorni precedenti al suo arresto. E cioè, la gambizzazione del pregiudicato Marco Iannone, a Piedimonte, la pioggia di fuoco a ridosso dell’abitazione dei fratelli De Napoli e l’agguato all’interno di quello stesso circolo, ad opera di ignoti. La sentenza per Terracciano, difeso dal legale Salvatore Impradice, è stata emessa dal gup Giovanna Pacifico. Il giovane è stato condannato per il solo possesso di quella pistola, un’arma clandestina con matricola abrasa, e per ricettazione. Poco prima di arrestarlo, la polizia notò in sua compagnia altre due persone, che riuscirono a scappare.

Nell’informativa che seguì l’arresto, gli agenti agli ordini del vice questore Giuseppina Sessa annotarono che il giovane avrebbe giustificato la sua presenza a Nocera Inferiore «per fare un favore a degli amici». Circostanza smentita da lui stesso, in una fase successiva. Due mesi dopo, a dicembre, si registrò il blitz dell’Antimafia "Un’altra storia", con l’esecuzione di 21 misure cautelari in carcere. Dalle indagini emersero particolari anche sulla presenza di Terracciano. Secondo il sostituto procuratore Vincenzo Senatore, il gruppo di Michele Cuomo - ritenuto a capo di una banda criminale - avrebbe stretto un’alleanza con i seguaci del clan D’Amico di San Giovanni a Teduccio. E cioè, con Umberto Luongo, Demetrio Sartori e lo stesso Ciro Terracciano. Furono i Ros a intercettare i nocerini in una casa a San Giorgio a Cremano, in compagnia dei napoletani. Il giorno dopo quell’incontro, la polizia arrestò a colpo sicuro il 24enne a Nocera Inferiore. Per il giovane è stata disposta l’interdizione dai pubblici uffici per 5 anni. Le indagini su quel contesto criminale invece proseguono.


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