Eboli, sequestrati scarichi illegali di un ospedale: 3 dirigenti Asl nei guai
E' stato disposto il dissequestro condizionato finalizzato all’acquisizione delle autorizzazioni di legge, ciò al fine di evitare l’improvvisa interruzione dell’attività assistenziale al cittadino
I Carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico di Salerno, agli ordini del Capitano Giuseppe Ambrosone, ad Eboli, nell’ambito delle attività di controllo ai depuratori ed agli scarichi di acque reflue di strutture sanitarie pubbliche e private, hanno apposto i sigilli di sequestro agli scarichi di acque reflue industriali del presidio ospedaliero pubblico “Maria SS. Addolorata”. L’attività di polizia giudiziaria eseguita dai Carabinieri e che ha portato al sequestro preventivo, è stata coordinata dal sostituto Procuratore Mariacarmela Polito, della sezione reati ambientali della Procura Salernitana, guidata dal Procuratore Capo Corrado Lembo. Emessa anche informazione di garanzia a carico di tre dirigenti della ASL di Salerno. In particolare, a seguito dei controlli eseguiti dai Carabinieri del N.O.E. insieme ai tecnici del dipartimento ARPAC di Salerno, i tre sono finiti nei guai per avere consentito uno scarico industriale senza autorizzazione nella fognatura comunale, immettendo reflui risultati oltre i parametri di legge con riferimento all’azoto ammoniacale ed azoto nitroso. L'esito degli ultimi esami dell’Arpac ha evidenziato la presenza di inquinanti quali il batterio Escheria Coli, presente in misura assai superiore ai parametri di legge: il campione analizzato è risultato non accettabile dal punto di vista eco tossicologico.
Tra l’altro lo stesso GIP, nel decreto che dispone il sequestro preventivo, evidenzia che “si rileva un palese malfunzionamento delle vasche di sedimentazione. Risultano in aumento, in entrata ed uscita, altri parametri significativi quali BOD, COD, cloruri, ecc., manifestando una evidente incongruenza con il processo di sedimentazione adottato”. Si tratta di “una situazione di carenza depurativa ed autorizzatoria”. Ad ogni modo, è stato disposto il dissequestro condizionato finalizzato all’acquisizione delle autorizzazioni di legge, ciò al fine di evitare l’improvvisa interruzione dell’attività assistenziale al cittadino, considerando prevalente il carattere del servizio sanitario svolto dal presidio ospedaliero ASL a favore di una vasta utenza.