Cronaca

Ospedale di Eboli, la Uil Fpl: "No all'accorpamento dei reparti"

La lettera in questione è stata firmata dal segretario generale Donato Salvato e dll coordinamento provinciale Medici guidato da Raffaele Albano

Stop all’accorpamento dei reparti di Chirurgia ed Ortopedia nell’ospedale “Maria Santissima Addolorata” di Eboli. La Uil Fpl Salerno ha inviato una richiesta ai vertici dell'Asl per chiedere la revoca della delibera. La lettera in questione è stata firmata dal segretario generale Donato Salvato e dll coordinamento provinciale Medici guidato da Raffaele Albano.

Il testo della missiva:

“Questa Segreteria  Provinciale è venuta a conoscenza attraverso la delegazione aziendale della UIL FPL che la D.S. del P.O. di Eboli ha effettuato  una disposizione di accorpamento  delle UU.OO. di Ortopedia e Chirurgia  in assenza  di informativa ai  sensi  dei vigenti  CCNL nonostante  che  tale accorpamento  modifichi   in  maniera  sostanziale  l 'organizzazione  del  lavoro  del  personale  delle UU.OO. individuate ed i livelli assistenziali garantiti nell'area dell'emergenza-urgenza da Ortopedia e Chirurgia. Gli stessi Protocolli Nazionali sottoscritti con le OO.SS. del settore prevedono l'impegno delle aziende  a sottoporre ad  un confronto  con  i  rappresentanti  dei  lavoratori ogni azione organizzativa volta alla adozione  di misure  atte a circoscrivere il contagio e a garantire sicurezza  all'utenza e i lavoratori stessi. Il reiterarsi  di disposizioni  in assenza  di  confronto con le OO.SS.  evidenzia  arroganza  ed incapacità  gestionale avendo  più volte  questa  OOSS  evidenziato che  qualsiasi  processo riorganizzativo a  capo  di  dirigenti  deli 'Azienda  se  si  avvale  dell'esperienza  dei  lavoratori  che direttamente e quotidianamente si trovano ad espletare quella determinata attività è più efficace e più aderente al contesto  in cui le direttive dirigenziali si esplicano. Tutto ciò in un momento epidemiologico delicato, dove gli operatori  sanitari hanno bisogno più che mai di serenità, trasparenza nelle direttive,  tutela nei riguardi del contagio proprio e dei propri familiari, possibilità di  partecipazione ai momenti riorganizzativi. Continuare  la riorganizzazione dei presidi ospedalieri  in applicazione delle direttive regionali per assistere i pazienti  COVID in estrema confusione,  con direttive  improvvisate e  contraddittorie sugli spazi da attivare per i percorsi dedicati, sulle risorse umane e strumentali da utilizzare in queste aree, sulla modifica dell'organizzazione del lavoro, sul diverso utilizzo delle figure  professionali, come sta accadendo  al  P.O. di  Eboli, negando  sistematicamente il confronto,  nonostante  il delicato momento epidemiologico ci vedrà costretti ad attivare forme di mobilitazione nell 'esclusivo interesse deli'utenza che quotidianamente si rivolge al plesso ospedaliero ed a tutela dei lavoratori e delle loro famiglie. Pertanto, con tale  nota, questa segreteria richiede la revoca  immediata della disposizione e la urgente convocazione, anche in videoconferenza, di  un incontro  per la  risoluzione delle criticità già evidenziate in precedenti  note dalla delegazione aziendale della Uil. Si  diffida  dal   procedere   al  disposto  accorpamento  riservandosi   la  tutela  dei  lavoratori interessati nelle sedi opportune e l 'avvio delle procedure di conciliazione ex art.2, comma 2, legge n. 146/1990, come modificata ed integrata dalla legge 83/2000”.


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