Economia

Crisi Cstp, i dipendenti: "La regione e i comuni soci paghino i debiti"

Secondo i dipendenti del consorzio il rischio non è cessato

"Da oggi è stata scongiurata la sospensione del servizio di trasporto pubblico locale di Salerno e provincia, ma le probabilità di interruzione sono alte, i cittadini salernitani e della provincia hanno rischiato e rischiano ancora di essere privati di un diritto costituzionale" così, in una nota stampa, i lavoratori del consorzio salernitano trasporti pubblici. "Stiamo vivendo - aggiungono - i momenti più drammatici del trasporto pubblico salernitano. Dopo 12 anni di gestione attiva, il Cstp è arrivato alla messa in liquidazione e questo nonostante il grande patrimonio immobiliare stimato in 40 milioni di Euro, a nostra disposizione. I 30 milioni di Euro di debiti che ora ha il Cstp sono divisi in questo modo: 11 milioni di debito in bilancio; 9 milioni di debito verso i fornitori; 10 milioni di debiti con le banche".

Per i dipendenti del Cstp, però, non si dovrebbe parlare solamente dei debiti ma anche dei crediti che l'azienda vanta: "Quando - si chiedono - la regione erogherà al Cstp i 14 milioni che gli spettano come risarcimento in conseguenza delle sentenze del Consiglio di Stato? In questo delicato momento chiedere una solerte definizione delle somme dovute, a fronte della quali potremmo dare respiro sia all'azienda che a centinaia di lavoratori, è solo un atto di civiltà e responsabilità. Quando regione e provincia inizieranno a riconoscere al servizio di trasporto pubblico a Salerno lo stesso rimborso chilometrico accordato alle altre aziende pubbliche delle altre province?"

Secondo i dipendenti del Cstp, "l'obbligo all'ingresso nel Consorzio Unico Campania ha portato ulteriori squilibri, perché riceviamo un corrispettivo, in base alla vendita dei biglietti, che è lo stesso dal 2000, quindi percepiamo gli stessi soldi che ricevevamo 12 anni fa, nonostante la vendita dei biglietti sia triplicata da allora. Se tutti i comuni soci del consorzio versassero le loro quote annuali, comprese quelle arretrate, non sarebbe più necessario liquidare l'azienda e in questo modo il Csto potrebbe arrivare alle gare d'appalto di giugno con le proprie forze. Diversamente, se l'azienda sarà liquidata, non potrà accedere alle gare d'appalto".


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