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Al Genovesi di Salerno un testo di Alberto Gentili

Esistono pagine che la storia ha scritto, senza prendersi poi cura di diffonderle. Lasciandole nascoste. Esistono amicizie e legami nati surfando sulla storia e che poi la storia, i fatti, hanno stroncato. Di questo racconta "Confinati a Ponza" piece teatrale scritta da Alberto Gentili ("Il Messaggero- spettacoli e cultura", Agosto 2013).

 

Note di regia

La rassegna "Out of Bounds- drammaturgie fuori confine" chiude la sua seconda edizione con uno spettacolo importante e di qualità dal titolo Confinati a Ponza: una piéce che mostra, ancora una volta, l'attenzione della direzione artistica verso un apertura a 360° sul teatro contemporaneo, lì dove la storia incontra la drammaturgia, portando in scena una pagina del nostro tempo.

I protagonisti sono Benito Mussolini e Pietro Nenni, interpretati da Francesco Maria Cordella e Stefano Onofri, entrambi legati dal filo sottile di un'amicizia nata in gioventù che poi la storia ha sepolto.

Mussolini arriva sull'isola da Roma e qui, tra le quattro mura di una piccola stanza che aveva solo un letto e un tavolo, si ritrova solo, prigioniero, braccato. E' un uomo che sente ormai tutto il peso della sconfitta e che cerca di sopportarlo con orgoglio. Intanto, sta alla finestra, guarda per ore verso il mare temendo l'arrivo degli inglesi. La sua unica compagnia è Luisa, la cuoca dell'isola interpretata da Carmen Di Marzo. Per ironia della storte la stessa Luisa è incaricata di preparare i pasti anche per un altro confinato, Pietro Nenni, spedito al confino proprio da Mussolini.

E' questa l'idea che ha ispirato Confinati a Ponza, pièce che ha debuttato proprio sull'isola Ponza nell'agosto scorso, per poi proseguire nei teatri di Roma e Milano, nella quale lo scrittore e giornalista Alberto Gentili dipinge una straordinaria pagina teatrale, componendo dialoghi tra la giovane cuoca ponzese, umile e sincera, e due personaggi della storia d'Italia. E' la donna, intorno alla tavola della cucina, a raccogliere le confidenze dei due amici, separati dalla politica e dagli eventi storici, ma che il destino ricongiunge sull'isola di Ponza.

«L'idea è venuta un anno fa - racconta Cordella, attore e regista figlio di ponzesi ma cresciuto con Strehler al Piccolo Teatro - quando, tornando a Ponza, seppi della morte, a 104 anni, della signora Luisa De Luca. Era stata per anni la cuoca dei confinati, da Pertini a Nenni, a Mussolini. Riscoprire quella figura attraverso i racconti degli isolani è stato un pò come ritrovare il cuore e lo spirito della nostra isola». È proprio attorno a Luisa - scrive "Il Corriere della Sera Roma Cultura" - che si muove lo spettacolo. È a lei che Mussolini e Nenni rivelano dolori e rimpianti, a lei affidano i ricordi. L'uno consapevole della sconfitta imminente, deluso e impaurito; l'altro esaltato dall'incalzare degli eventi. Luisa ascolta e coltiva - con discrezione - una speranza, ricucire il filo d'argento dell'antica amicizia. Il teatro come contenitore della catarsi tra attori e spettatori. «Chi va a teatro - spiega il regista - è mosso dal desiderio di divertirsi, di commuoversi, di essere stimolato intellettualmente in riflessioni inconsuete e di godere sensorialmente di immagini e suoni sublimi. In sintesi, si desidera intimamente un'attivazione del proprio stato emotivo ed intellettivo».

Confinati a Ponza racconta con intensità, ma anche con leggerezza e ironia, il dramma del carcerato Mussolini, i suoi tic, le sue ossessioni, le sue paure. Il Duce che, in soli due giorni, da leader indiscusso e onnipotente si ritrova a essere un prigioniero vulnerabile, affamato, spaventato, braccato. Chi per vent'anni aveva tenuto in pugno l'Italia, tenendo ai suoi piedi un'intera nazione, viene rinchiuso in una povera casa ponzese, a Santa Maria. Ad accudirlo non c'è alcun attendente o servitore, ma solo la giovane cuoca Luisa. La stessa che, in orario diverso, è incaricata di preparare i pasti anche del confinato Nenni. La messa in scena ha seguito un impianto registico di matrice naturalistica,con degli inserti di rappresentazione epico-formale,seguendo una ricerca della sintesi espressiva tra la "grande" storia d'Italia, e la "piccola" storia umana della contrastata amicizia tra gli uomini che l'hanno fatta: Nenni e Mussolini.

Note biografiche

ACTS è l'acronimo dell'Associazione Culturale Top Spin con sede a Ponza e fondata l'11 luglio 1995. L'Associazione Culturale Top Spin è nata perché il presidente e fondatore Rino Cordella, insieme ai soci fondatori, amavano l'isola di Ponza, le sue bellezze naturali, la sua storia e la sua ricchezza culturale e così decisero di creare una stazione radio comunitaria che ha trasmesso per più di 10 anni da una grotta situata sugli Scotti, la collina panoramica di Ponza. ACTS è una associazione culturale che ha come oggetto la produzione di eventi e spettacoli teatrali. Al suo interno opera la compagnia teatrale,nata nel gennaio del 2012,fondata da Francesco Maria Cordella e formata da un nucleo di registi ed attori ex allievi di Giorgio Strehler e provenienti Piccolo Teatro di Milano, nonchè professionisti del panorama Italiano ed Internazionale.Associazionetopspin.it


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